Giovanna di Napoli. Delitti celebri

Alexandre Dumas

Nella collana VociRiscoperte, uno dei diciotto casi più famosi di cronaca nera nobiliare nel Medioevo, romanzati mirabilmente dal papà dei Moschettieri e del Conte di Montecristo.

Traduzione di: Viviana Carpifave
Pagine:
 160
Genere: romanzo storico
Collana: VociRiscoperte
Pubblicazione: 2019
ISBN: 9788885746213

13,50 

Gennaio 1343. Alla morte di Roberto d’Angiò, il regno di Napoli passa nelle mani della nipote Giovanna. La nuova regina, bella e ambiziosa, ha però solo quindici anni. Già moglie, contro il suo volere, di Andrea di Ungheria, si troverà al centro di intenti manipolatori di ambiziosi nobili e cortigiani, pronti a portarle via il regno, in un’epoca di violenze barbariche e tradimenti infami.
L’incantevole ma inesperta Jeanne de Naples con i suoi forti amori passionali tenterà in tutti i modi di non perdere il potere, vittima e allo stesso tempo artefice di un destino doloroso.
Dumas, da ineguagliabile narratore, capace di cogliere i dettagli più profondi nel magistrale artigianato del raccontare, tiene il lettore con il fiato sospeso conducendolo al finale con un ritmo serrato, senza mai perdere la lucidità di uno storico di professione.

Autore

Alexandre Dumas (1802 – 1870) è stato uno scrittore e drammaturgo francese.
Maestro del romanzo storico e del teatro romantico, ebbe un figlio omonimo, anch’egli scrittore.
Le sue ceneri furono trasferite al Panthéon di Parigi  il 30 novembre 2002.
È famoso soprattutto per i romanzi Il conte di Montecristo e la trilogia dei moschettieri.
Dai suoi capolavori sono stati tratti numerosi adattamenti cinematografici e televisivi.
Di Dumas, già nel catalogo di Scrittura & Scritture, altri due romanzi appartenenti alla serie dei delitti celebri: Maria Stuarda e Derues. L’avvelenatore.

Anteprima

 

Rassegna stampa

Felice Laudadio – SoloLibri
Nella collana VociRiscoperte, uno dei diciotto casi più famosi di cronaca nera nobiliare nel Medioevo, romanzati mirabilmente dal papà dei Moschettieri e del Conte di Montecristo.
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Alessandra e Patrizia – Carezze di carta
La casa editrice Scrittura&scritture che ha curato questo piccolo gioiello, parte della collezione VociRiscoperte, ormai da tempo ha tutto il nostro affetto.
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Matteo Zanini – Inkbooks
Quanto ne emerge è un quadro storiografico nel quale è facile cogliere la vena del romanziere – altra natura di Dumas – e tra le cui pagine è possibile inquadrare la condizione di vita dell’adolescente Giovanna, costretta a un ruolo di potere prematuro
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Roberto Orsi – Leggere:Tutti
Un ingranaggio di alleanze che si alimenta con il più potente dei combustibili: il potere.
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Sara Valentino – Septem Literary
La voce narrante del drammaturgo francese ci coinvolge per tramite della traduttrice, Viviana Carpifave, che ha fatto un ottimo lavoro.
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Mary Marzocchi – Babele Letteraria
Nessuno come lui riesce a tenere il lettore col fiato sospeso e lo trascina fino all’ultima pagina
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Marco Perillo – Il Mattino, 1 dicembre 2019
Giovanna, regina-mantide
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Paola Marengo – Lifefactory magazine
Un plauso particolare va a Viviana Carpifave che ha tradotto egregiamente questo volume, facendomi ritrovare in ogni pagina l’autore
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4.0 Blogsite
Dumas ci racconta tutti i passaggi, i rapporti di amicizia e fiducia i tradimenti, costruendo la catena che da quel regicidio, il delitto celebre a cui fa riferimento il libro
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Blogtour a cura di Thriller storici e dintorni:

Recensione (Sandy Mercado, La Stamberga d’Inchiostro)
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I personaggi (Lara Premi, La nicchia letteraria)
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La Napoli degli Angioini (Serena Palummieri, Piume di carta)
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Le torture nel medioevo (Sara Valentino, Septem Literary)
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Cinque motivi per leggere il romanzo (Roberto Orsi, Thriller storici e dintorni)
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Commenti dei lettori

Carla Marcone
Giovanna di Napoli di Alexandre Dumas narra la vita intensa e drammatica di Giovanna I di Napoli, una regina il cui destino è segnato da intrighi politici, amori tempestosi, tradimenti e lotte di potere. Dumas dipinge il ritratto complesso di una donna coraggiosa e controversa, che lotta per mantenere il proprio regno malgrado le difficoltà e le manipolazioni degli uomini che le orbitano  intorno.
Quello che colpisce profondamente di questo romanzo è la straordinaria abilità di Dumas di proiettarsi verso il futuro, pur raccontando una storia da lui lontana secoli. Con una maestria narrativa unica, affronta temi che trascendono il suo tempo, rivelando una sensibilità e una visione etica sorprendenti per un uomo del XIX secolo.
Non si limita a essere un semplice osservatore della storia, ma diventa un interprete che precorre il futuro, denunciando forme di oppressione, come lo stupro legalizzato dal matrimonio. Affrontare tali abusi in un contesto sociale, in un’ epoca, in cui simili violenze erano considerate normali, dimostra una profondità morale straordinaria e fuori dal comune.
E credo sia proprio questa capacità di oltrepassare le barriere del tempo a rendere un autore immortale.
Aggiungo: è stata una bella esperienza. Grazie alle editrici che hanno pubblicato un gioiellino e ancora complimenti alla traduttrice.


Raffaelina Di Palma

“Ora la regina era spaventosamente sola. Mariti, amanti, parenti, amici, tutti quelli che l’avevano circondata erano morti; tutti quelli che aveva amato o che aveva odiato al mondo non esistevano più; le sue gioie,  i suoi dolori, i suoi desideri,le sue speranze, tutto era sparito per sempre.”

In queste ultime, struggenti frasi del romanzo, Aleandro Dumas, ha dato alla “sua” giovanissima Giovanna, ancora una volta, l’impulso, il desiderio, l’istintivita’ e il coraggio della sua giovane età.
Per me è stata una rilettura e anche se intervallata con altre mi ha ridato le stesse emozioni.
Un personaggio forte, che suscita ammirazione e tenerezza, soprattutto per la sua giovane età
Grazie alla casa editrice “Scrittura & Scritture” per averci fatto conoscere questo romanzo: un autentico gioiello!


Maria Marchesoni

Giovanna di Napoli, personaggio che ho conosciuto proprio attraverso la penna di Dumas e che altrimenti forse non avrei mai incontrato. Personaggio tragico, travolto dalla sete di potere delle persone che la circondano, costretta ad assumere un ruolo per cui non sembra essere stata preparata.
Prossimo alla morte Roberto d’Angiò indica come successore la giovane nipote quindicenne, Giovanna con il marito, Andrea d’Ungheria.
Soggiogata da volontà e ricatti, Giovanna cederà assecondando le volontà più forti della sua  cadendo quindi in un gioco ben più grande di lei e di cui non intuisce la portata politica. Nulla potrà contro i sottili giochi politici, le alleanze instabili e le sue scelte.
La penna di Dumas riesce a descrivere il tessuto sociopolitico in cui si trova ad agire Giovanna, ma contemporaneamente le dona anche uno spessore interiore accompagnandola da regina adolescente a donna adulta. Giovanna sbaglia e in questo suo errare la sua figura viene ad emergere da uno sfondo storico in cui spesso i protagonisti sembrano nati per il ruolo che ricopriranno.
Dumas aggiunge particolari e disegna il ritratto di una ragazzina cresciuta troppo rapidamente che anela alla libertà dei sentimenti. Sola, incapace di capire di chi possa fidarsi, ingenua forse, sogna l’amore senza che però questo la ricambi con i doni di una famiglia e dei figli.
Un romanzo riscoperto grazie al lavoro di una casa editrice come Scrittura & Scritture che lo trasforma con una traduzione più agile che mette in risalto il testo originale, senza intaccare la penna di Dumas che emerge puntualmente a delineare una vicenda trasformandola in tragedia.

“A quindici anni una corona è pesante da portare e inoltre non dispongo della libertà di cui gode perfino l’ultimo dei miei sudditi. Mi riferisco alla libertà degli affetti che mi è stata negata prima ancora che avessi raggiunto l’età della ragione… “

 


Fabiola Madaro

Ammetto che non conoscevo la storia di Giovanna di Napoli e pur non avendo avuto il tempo di rileggerlo completamente, mi è piaciuto andare a recuperare le frasi che avevi sottolineato qualche mese fa e soprattutto leggere i vostri commenti. Siamo nella seconda metà del 1300, re Roberto D’Angiò sta per morire e alla giovanissima Giovanna, solo 15 anni, spetta prendere il suo posto. Suo marito Andrea D’Ungheria, che lei non ha scelto di sposare, regnerà con lei. Ma il re morente ha il “il sinistro presentimento che saranno la rovina della sua famiglia”.
Giovanna si ritrova così giovane a vestire un ruolo di potere per il quale non è stata preparata. Dovrebbe vivere la sua gioventù, la sua spensieratezza, ma si ritrova risucchiata in un vortice di guerre interne alla famiglia, rivalità che generano violenza e discordie anche gravi non appena il nonno muore. Tutti intorno a lei sono mossi dal folle delirio di potere e per lei è impossibile gestirli tutti. L’ambientazione storica descritta da Dumas è accurata e impreziosita da dettagli che rendono la lettura travolgente.
Nella sua vita Giovanna vivrà molti dolori: si sposerà tre volte, vedrà i suoi figli morire, politicamente farà errori importanti ma non perderà mai la forza.

“A quindici anni una corona è pesante da portare…” un peso che per questa giovane regina a volte sembrerà impossibile da sopportare.

Giovanna era giovane, bella, inesperta e ambiziosa, ma governare il Regno di Napoli, alla morte del nonno, Roberto D’Angiò non sarebbe stata una passeggiata. Lei metterà sempre in prima linea gli affetti, l’onore e l’amore. Il suo popolo la amava, i suoi affetti la tradirono… e forse un epilogo diverso lo meritava.


Mara Altomare

Con questo libro ho colto diverse belle occasioni: incontrare la casa editrice Scrittura e Scritture; leggere Dumas, che è sempre un sicura fonte di arricchimento anche nei lavori meno altisonanti; Conoscere Giovanna… una donna che paga il prezzo di essere diventata regina troppo presto, vittima della sua inesperienza e delle ambizioni dei potenti intorno a lei, parenti manipolatori e spregiudicati, di cui mi sono divertita a ripercorrere le dinastie…
Alcune scene di violenza, tortura e sangue sono descritte con toni molto duri e crudi, allo stesso tempo le pagine dedicate alla regina che ripercorre nella mente la sua vita, tra errori, tradimenti e ingenuità, sono profonde e poetiche.
In particolare l’ultimo capitolo, il finale, è quello  che mi ha coinvolto di più
Una lettura interessantissima e istruttiva che mi lascia la curiosità di conoscere gli altri “delitti celebri”
Per la prossima proposta di Scrittura e Scritture direi che le porte sono SPALANCATE!

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