I leoni d’Europa

Tiziana Silvestrin

Un noir che a partire da Mantova nel 1582 ci porta dentro i conflitti e gli intrighi che attraversavano le corti e gli stati europei del tempo.

Pagine: 404
Collana: Catrame
Genere: Giallo storico
Anno di pubblicazione: 2009
ISBN: 9788889682951

14,50 

Mantova, 1582. Nella basilica palatina di Santa Barbara lo scozzese James Crichton e Thomas stanno trafugando qualcosa, quando un rumore mette in allarme le guardie. In fuga per le strade della città, si imbattono nel principe Vincenzo Gonzaga e Ippolito Lanzoni. Nel duello, nato apparentemente senza motivo, il principe ferisce lievemente Crichton che morirà di lì a poco nella spezieria di Geniforti.
Per fare chiarezza sull’accaduto e trovare le prove che scagionino il giovane Gonzaga dall’accusa di omicidio, il consigliere ducale Zibramonti affida le indagini a Biagio dell’Orso, affascinante capitano di giustizia.
Il caso è un vero rompicapo: nella basilica sembra non mancare nulla, poco si sa di Crichton e misteriosa appare la sua morte. Sulle tracce del passato dello scozzese, il capitano di giustizia entra nelle maglie di un complotto internazionale e in una ragnatela di personaggi insospettabili e torbide vicende.
Sullo sfondo, l’opulenza della Serenissima, i servizi segreti del Consiglio dei Dieci, spie e cortigiane, la politica dei Gonzaga e gli intrighi di Elisabetta I e del suo consigliere Walsingham.

Autore

Tiziana Silvestrin vive e lavora a Mantova. Entrata a far parte di una compagnia di teatro amatoriale, inizia a scrivere commedie. Alla passione per la recitazione e per la lettura si aggiunge la curiosità per l’arte e la storia. Quando, con un racconto, vince un premio letterario le viene l’idea di mettere a frutto le sue ricerche per scrivere gialli storici. Ecco, allora, che mescolando fantasia, storia, personaggi reali e non, decide di scrivere una vera e propria serie dedicata ai Gonzaga, interamente pubblicata da Scrittura & Scritture.

Anteprima

Rassegna stampa

Felice Laudadio – SoloLibri
C’è un gran contorno di corti in questo romanzo e cortigiane, che non guastano. La trama monta rapidamente, in un crescendo coinvolgente.
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Deborah Fantinato – Il segnalibro di Deborah
Una trama ben congeniata, mescolata ad un’ottima ricostruzione del contesto storico, trascina il lettore in un’avventura affascinante e ricca di mistero.
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Intervista con la Storia – Thriller storici e dintorni
Il blog Thriller sotrici e dintorni intervista il Duca Vincenzo Gonzaga
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Roberto Orsi – Thriller storici e dintorni
Nulla è come sembra in questo libro. Quello che più mi ha sorpreso nella lettura è come l’autrice, Tiziana Silvestrin, sia riuscita a creare intrighi e complotti chiarendo le idee al lettore pagina dopo pagina. Sembra quasi di affiancare Biagio nella ricerca della verità…
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Giovanna Ricchiuti – Lettore un gran sognatore
Una trama intricata senza perdersi mai: storia e fantasia si mescolano tra di loro, così come personaggi reali e fittizi. Intrighi e complotti.
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Renzo Montagnoli – Arteinsieme
Considerato che Le righe nere della vendetta, della stessa autrice, mi era particolarmente piaciuto, ho provveduto a reperire il primo dei tre romanzi. Se il primo che ho letto mi è risultato notevolmente gradito, anche questo, nonostante le sue 404 pagine, l’ho letteralmente divorato
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Gilberto Scuderi – Gazzetta di Mantova
Il libro di Tiziana Silvestrin torna nella Mantova del 1582
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Giorgio Picarone – L’angolo del nero
Ottima ambientazione e prosa scorrevole per un mix di storia e fiction ben calibrato.
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Diego Manzetti – i-libri.com
Una trama alquanto complessa calata, senza creare difficoltà alcuna per il lettore, in un contesto storico correttamente descritto.
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Luisa Sabbadini – L’Ago, n. 17, ottobre 2010
Tiziana Silvestrin fa collimare avvenimenti storici e suspence con molta precisione, tanto da rendere la storia molto reale.
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Fiorello Cortiana – Il secolo di’Italia, 29/05/2010
Un noir che a partire da Mantova nel 1582 ci porta dentro i conflitti e gli intrighi che attraversavano le corti e gli stati europei del tempo.
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Stefano Panasiti – Librigialli.org
Un insieme di colpi di scena, delitti e avventure più o meno spericolate in un libro che mischia il giallo con un po’ di spionaggio.
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Liberilibrai n. 1, 2010
il romanzo si tinge di noir mescolando con sapiente alchimia colpi di scena, rimandi storici, trame intricate ma altrettanto avvincenti.
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Anna Ragosta – Librincircolo
Con un abile gioco di flashback e riprese, l’autrice trasporta il lettore in una dimensione lontana, annullando le distanze grazie alla voce narrante, che coniuga mistero e onniscienza.
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Liberidiscrivere
Per gli amanti del giallo storico è sicuramente un libro da non perdere.
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Michele Zafferino – Art-litteram
Un noir storico oscuro e sanguinoso. L’’intreccio narrativo si basa su personaggi, ambientazioni e circostanze rigorosamente storiche che Tiziana Silvestrin ha sapientemente tessuto.
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Lucia Ravera – Mangialibri
Un avvincente libro, a metà tra il noir e il giallo, che ci proietta a capofitto nelle più torbide vicende internazionali e nel bel mezzo di complotti internazionali.
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  1. Leone – Espresso Napoletano, marzo 2010
    L’ambientazione è architettura narrativa perfetta. E i suoi personaggi rivelano un intreccio avvincente. Il noir si snoda con perfette alchimie.
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Marco Tiano – Il giallista
Per essere un’opera d’esordio, i complimenti a Tiziana Silvestrin sono doverosi e il suo “I leoni d’Europa” è sicuramente un libro da leggere e assaporare fino all’ultima pagina.
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Rosanna Quaglietta – Il Roma
Un noir che avviluppa il lettore trasportandolo in un territorio intricato e sconosciuto, un libro che si ritrova come un amico che si lascia malvolentieri.
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g.b. – la gazzetta di Mantova
Una trama avvincente che coinvolge il lettore. Il volume ha tutti gli elementi del giallo e la strana vicenda collocata all’interno dei quartieri e nell’atmosfera della Mantova del Cinquecento.
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INTERVISTE

Giallo&Cucina
Intervista a cura di Alessandro Noseda
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Talento nella storia
Interviste di Talento – Intervista a cura di Andrea Rocchi C.
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Alessandra Nuzzi – Reporter Mantova
Intervista a T. Silvestrin
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I commenti dei lettori

Samuela Cassandra

Questo primo libro della saga è veramente avvincente. Mi piace il modo in cui è stato caratterizzato il personaggio di Biagio. Il giallo è ben strutturato e tiene incollati alle pagine.


Mara Altomare

Per me è stata l’occasione di conoscere Biagio Dell’Orso per la prima volta…
Ne avevo già sentito parlare e l’ho trovato corrispondente alle mie aspettative, affascinante, furbo, risoluto, intelligente… protagonista dell’indagine su un caso di omicidio che fin da subito trasmette molte perplessità e che coinvolge la nobiltà di Mantova nella persona di Vincenzo Gonzaga.
Quello che ho trovato originale rispetto ad altri thriller storici che ho letto è che il coinvolgimento, come
vittima dell’omicidio, nella persona dello scozzese James Chrichton trasforma il romanzo in un thriller internazionale, che  oltre alle ambientazioni italiane, tra Mantova, Venezia e Milano, (magnifiche le descrizioni delle città) sviluppa la trama anche oltre i nostri confini, in Inghilterra, fino alle regine Elisabetta e Maria Stuart.
Questa è la caratteristica che mi ha affascinato di più, la credibilità con cui la trama si è intrecciata con la storia, soprattutto quella delle corone inglesi, tramite la penna di un’autrice italiana.
Soprattutto le pagine dedicate alle riflessioni di Maria Stuart mi hanno appassionata, con inevitabili richiami all’attualità.
Una citazione:

“Inginocchiata nella sua cappella davanti al crocefisso, Maria Stuarda pregava per tutti coloro che erano stati uccisi. Un tempo avrebbe chiesto a Dio giustizia per quell’orrore, ora si chiedeva se fosse giusto difendere la propria fede uccidendo.
Qualche volta si era anche compiaciuta all’idea di diventare un’eroina della cristianità, ma ora cominciava a riflettere sulle conseguenze di una guerra di religione, anzi, sulle conseguenze di tutte le guerre.”

I personaggi che si incontrano sono tutti intensi e ben caratterizzati, ho letto con trasporto le descrizioni e i sentimenti delle donne, dalla regina alla popolana, e poi l’enigmatico Samerie… ma il vero protagonista è comunque Biagio dell’Orso, che lascia una scia alla fine del libro per cui sarà intrigante continuare a leggere di lui nei romanzi che seguono “I leoni d’Europa”.
Grazie, ho apprezzato questa lettura, scorrevole ma non banale, e avrò piacere di darle seguito recuperando anche i prossimi capitoli.


Raffaelina Di Palma

Mi sono innamorata, oltre che del personaggio di Biagio dell’Orso, ma anche di quello di Rosa. Anche lei con un carattere ben definito, che si amalgama splendidamente nella vita di Biagio riuscendo a trarne quel suo vero “io” , dell’uomo che si nasconde nel Capitano, scoprendo la sua umanità. Insieme con loro entriamo nella corte di una Mantova di fine Cinquecento in uno spaccato della politica europea dell’epoca. Una lettura che si gode come un vero thriller storico.

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